Vuelta a España 2020, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España 2020.

TOP

Hugh Carthy (EF Pro Cycling): Grande vittoria per il 26enne britannico, sicuramente la più importante della carriera. Nel finale sceglie il momento giusto per staccare Enric Mas e Richard Carapaz, andando così a prendersi un successo prestigioso, che lo rilancia anche in classifica generale. Dopo un paio di giornate con qualche secondo di troppo lasciato per strada, infatti, oggi riesce a staccare tutti e ad agguantare il terzo posto provvisorio nella generale, a 32 secondi da Carapaz. Ad una sola settimana dalla fine della Vuelta il podio non è un’utopia.

Enric Mas (Movistar): È lui a iniziare la battaglia sulla salita conclusiva, scattando a 3500 metri dal traguardo. Pur non riuscendo a guadagnare molto, mantiene sempre qualche metro di vantaggio, e quando viene raggiunto da Carapaz e Carthy riesce a proseguire insieme a loro, anche se poi non è in grado di chiudere sul britannico quando questi scatta poco prima dell’ultimo chilometro. Alla fine, comunque, per lui arriva un buon terzo posto che conferma la sua regolarità in questa Vuelta e aumenta i rimpianti per il tempo perso ad Aramon Formigal.

Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma): Sorprendente il lavoro fatto sulla salita finale dal 23enne danese, compagno di squadra di Roglic. È lui a tirare il gruppo per tanti chilometri, imponendo un ritmo che fa male a molti e che non permette a nessuno dei rivali dello sloveno di attaccare. Non è quindi un caso che, una volta terminato il suo duro lavoro, sono iniziati proprio gli scatti. Nonostante la fatica fatta, comunque, riesce anche a concludere la tappa in quattordicesima posizione.

FLOP

Esteban Chaves (Mitchelton-Scott): Anche oggi, una cattiva giornata per il colombiano, letteralmente disperso sulla salita finale. Quella di ieri non è stata semplicemente una tappa no, ma il prologo per quella odierna, nella quale prende un distacco pesante. Il 30enne conclude infatti a più di venti minuti dal vincitore di giornata, uscendo definitivamente di classifica. L’unico modo per salvare la sua Vuelta è tentare di vincere una tappa andando in fuga durante le prossime giornate, oltre a lavorare per aiutare il compagno di squadra Nieve a rimanere nella top ten.

UAE Team Emirates: Un po’ cervellotica la tattica della squadra emiratina, che prima manda in fuga Riabushenko, poi fa spendere energie a Philipsen e allo stesso bielorusso per far rientrare Formolo e infine, sulla terza salita di giornata, fa attaccare David De La Cruz nel tentativo di riportarlo sulla testa della corsa, probabilmente per fargli recuperare terreno in classifica generale o per fargli vincere la tappa. Peccato che questo scateni la reazione del gruppo, che in poco tempo riprende lo spagnolo e erode quasi tutto il vantaggio dei fuggitivi. Forse, in un’altra tappa e con un’altra situazione di gara, questa tattica avrebbe potuto anche portare a qualcosa, ma non oggi, soprattutto con una salita come l’Angliru nel finale, dove oltretutto De La Cruz paga più di tre minuti e mezzo dal vincitore.

Richard Carapaz (Ineos Grenadiers): Visti i problemi di Roglic nel finale, sono tanti i rimpianti per l’ecuadoriano, che avrebbe potuto anche guadagnare di più, soprattutto considerando che la cronometro di martedì favorisce lo sloveno. Alla fine raccoglie la miseria di dieci secondi, che gli permettono comunque di vestire la Maglia Rossa. Negli scorsi giorni gli abbiamo rimproverato di correre in maniera troppo aggressiva, oggi invece di aver atteso troppo per attaccare, anche se un’attenuante c’é: il non aver avuto compagni di squadra che potessero assisterlo sulla salita conclusiva.

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